La calvizie è un fenomeno sia genetico che ormonale. Sebbene sia generalmente considerata un segno di invecchiamento, può comparire già in età adulta.
L'ormone diidrotestosterone (DHT) svolge un ruolo fondamentale nella calvizie. La sensibilità dei follicoli piliferi al DHT, che è anche geneticamente determinata, porta a un accorciamento del ciclo di vita dei capelli e all'atrofia di questi follicoli. Sotto questa duplice influenza, i capelli diventano più sottili e meno numerosi. Questo processo viene talvolta definito in ambito medico come alopecia androgenetica.
Si tratta di un processo naturale e non di una malattia nel senso stretto del termine, ma il suo impatto sull'immagine di sé può essere significativo per alcune persone. Lo dimostra la crescita vertiginosa del mercato globale dei trapianti di capelli negli ultimi anni (+30% in soli 2 anni, tra il 2019 e il 2021). Per rallentare la caduta dei capelli o stimolarne la ricrescita sono disponibili anche trattamenti allopatici (farmaci, luce rossa), ma la loro efficacia varia da individuo a individuo.
Inoltre, la calvizie colpisce più gli uomini che le donne: il 25% degli uomini ne soffre, contro solo il 2% delle donne. Sebbene sia meno probabile soffrire di calvizie, sapevi che le donne sono più soggette degli uomini alla perdita di capelli in generale? Se soffri di altri tipi di alopecia, non esitare a consultare il nostro dossier: Caduta dei capelli - Le soluzioni naturali più efficaci.