Nel corso dei secoli, il Timo si è ritagliato un posto speciale nell'uso delle piante medicinali. Gli Egizi lo usavano per imbalsamare le mummie insieme ad altre piante come la Mirra, l'Incenso e la Santoreggia. Nell'antichità, i Greci e i Romani si immergevano in bagni tonificanti a base di erbe infuse con ciuffetti di Timo. Il Timo veniva anche utilizzato all'epoca sotto forma di fumigazioni di piante essiccate per purificare l'aria, in cataplasmi, unzioni e massaggi con olio di Timo (macerazione oleosa) per le sue proprietà e benefici medicinali.
Nel Medioevo, Hildegarde de Bigen, famosa monaca, medica, musicista e botanica, affermava che "il Timo, aggiunto ad altre buone erbe e condimenti, elimina la putrefazione delle malattie grazie al suo calore e alla sua forza".
Alla fine del XVIII secolo, Nicolas Lemery, scienziato francese contemporaneo di Luigi XIV, lo citava come tonico cerebrale, digestivo, antitossico e uterino per facilitare il parto.
All'inizio del XX secolo è stata dimostrata l'azione battericida dell'olio essenziale di Timo sul bacillo dell'antrace del tifo, seguito dal meningococco, dal bacillo di Eberth, dal bacillo della difterite e dallo stafilococco.
Oggi, numerosi studi scientifici hanno evidenziato l'attività antibatterica dell'olio essenziale di Timo attraverso studi clinici in vitro su ceppi batterici di riferimento o isolati clinicamente. [1][2]